ALL'OMBRA vis artis non vilis aqua sed vinum

ABBOMINEVOLI ABBINAMENTI

martedì, gennaio 22, 2008

LA COSCIENZA


Cartesio formulò il dualismo tra corpo ed anima. Era l’anima la sede dei pensieri, dei desideri e delle percezioni. Ma come poteva una cosa non fisica, l’anima, agire con il corpo cosa fisica? Ancora siamo daccapo. Ci sono oggi filosofi che negano che le funzioni mentali siano fenomeni neuronali. Partono da ciò che non sappiamo o possiamo immaginare per arrivare a dire che proprio per questo non può essere un’attività neuronale bensì uno stato che è facile, intuitivamente, immaginare. La coscienza, la consapevolezza, la moralità, sono problemi concettuali: la riflessione su questi problemi stabilisce i limiti della scienza. Ora non sappiamo tutto del cervello, ben lungi. Ma tanti passi in avanti sono stati fatti. Probabilmente il substrato di questi concetti è una coalizione di neuroni piramidali, neuroni che cominicano a grande distanza, della corteccia cerebrale. Se per esempio sento un rumore rapidissimo, parte una coalizione che da varie parti, dal lobo acustico, raggiunge la corteccia frontale. Qui viene elaborato un possibile scenario. Più si presta attenzione a questo rumore e più viene rinforzata la coalizione. Se si sente il proprio nome nella corteccia auditiva si forma una coalizione differente. Si formerà una comunicazione bidirezionale con la parte frontale, eliminando la precedente coalizione che sparirà. La coscienza emerge da differenze qualitative e non quantitative. L’importante non è il numero dei neuroni coinvolti ma la complessità di informazioni che essi rappresentano. E allora? Siamo coscientissimi, beh coscientini. Il nostro cervello non sta mai fermo, neanche la notte! Diamogli un po’ di carburante. Un prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, le bollicine lo stimolano! Prosit Pronobis!

3 Comments:

  • At 24/1/08 5:07 PM, Blogger maurino said…

    grande dilemma ,evoluzione naturale o spiritualità superiore? riusciremo mai un giorno a capire quali sono veramente le cause dei nostri pensieri e delle nostre coscienze? Nel caso di evoluzione grazie ad esperienze maturate nel corso dei millenni possiamo affermare che i nostri comportamenti i nostri pensieri e le azioni eseguite rispecchiano a pieno il mondo animale,l'unica diversità può essere la riflessione su cio che abbiamo fatto o quello che faremo. Ne caso di influsso spirituale superiore possiamo affermare che sicuramente si poteva influire molto meglio .
    Ad ognuno la propria teoria

    ps. ma una cena a quando?

     
  • At 1/2/08 11:51 AM, Anonymous Anonimo said…

    Caro Emme, l'organizzazione delle cene, come tu ben sai, mi è sempre stata cara. Ultimamente però mi è sembrato che si verificassero strani episodi. Più ci facevo caso e più mi convincevo che qualcosa andava storto. Al punto di sospettare di essere diventato uno iettatore di rara efficacia. Veniamo al dunque. Scelto l'argomento, il menù ed i vini, si passa ad informare i prodi vinonauti della lieta novella. Entusiasmo: tutti accolgono con gioia e trepidazione il mio invito. Si calcola il numero dei commensali e si va a preparare la serata. La cena è fissata per le 20. Già alle 18 il mio telefona squilla imperioso! E' Esse, giovane di belle speranze. Mi mette al corrente, con dovizia di particolari, dell'improvviso attacco di diarreache lo ha colpito. Non solo se ne è riempito le scarpe, ma anche quelle dei suoi vicini sono stracolme. Gli faccio gli auguri. E sono sei meno. Subito altra telefonata: è la cara Esse. Mi racconta che già da alcune ore produce getti di vomito apocalittici. I genitori l'hanno portata in un autogrill e sono fuggiti. Il tergicristallo alla massima potanza: i mefitici getti continuavano copiosi. Poi è la volta di A e Esse. Mi telefona il marito per informarmi che la moglie è stata ricoverata in rianimazione quasi soffocata dal catarro. Incomincio ad inquietarmi. Altra telefonata, rabbrividisco. Che sarà successo? E' A, in stato interessante da 25 minuti. Sembra che le si siano rotte le acque. Mi siedo al tavolo, appoggio il capo sul braccio e piango. Emme mi consola. La diarrea fulminante è terminata, così il mefitico vomito ed anche il fangoso catarro. Le dolie di A sono cessate. E dunque, caro Emme, chi sono io per causare sì gravi sciagure? Al massimo andiamo io e te a mangiarsi un panino sotto il ponte della ferrovia. Con un buon chianti. Adieu!

     
  • At 1/2/08 6:47 PM, Blogger maurino said…

    comprendo le tue delusioni caro P e mi sanguina il cuore (piccolo poco stai tranquillo)nel leggere il tuo commento, ed è chiaro che neanche il peggiore iettatore ha simili doti, per il panino và più che bene e per il chianti pure è il luogo che magari non è troppo idoneo. La corda la porto io o te???

    caro amico guarda bene il tuo alfabeto e ti accorgerai che ci sono molte lettere fedeli.

    un brindisi per rilanciare l'ottimismo

    Tuo fedelissimo Emme

     

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